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Talking strings

Published in Maggio 2019

Sala sopra Porta S. Agostino, Viale delle Mura, Bergamo.

Dado Moroni pianoforte
Luigi Tessarollo chitarra

Dado Moroni e Luigi Tessarollo ci accompagnano in un viaggio virtuale nel magico repertorio dell'American Songbook interpretando le composizioni più belle e indimenticabili di personaggi come Gershwin, Ellington, Porter, Rodgers, Kern, Berlin, etc. filtrate attraverso le proprie personali esperienze per un mix fresco, attuale e soprattutto imprevedibile come nella migliore tradizione dell'improvvisazione jazzistica.
I due musicisti sono accomunati dall’interesse e dalla predilezione per l’arte del duo e lo hanno ampiamente dimostrato nei propri percorsi artistici, in precedenti progetti discografici e con un’intensa attività live. Il plusvalore di questo duo risulta proprio dall’abbinamento inusuale tra due strumenti quali il pianoforte e la chitarra.
La musica Jazz ha sempre presentato formazioni insolite: sin dagli anni '20 alcune eccezioni segnano la storia come, ad esempio, il duetto Louis Armstrong-Earl Hines (tromba-piano), la collaborazione tra Duke Ellington e Jimmy Blanton (piano-contrabbasso) o il duo del pianista/chitarrista Slim Gaillard col bassista Slam Stewart.
Nel 1962 il chitarrista Jim Hall e il pianista Bill Evans si ritrovano in studio per registrare "Undercurrent", un album meraviglioso e storico, segnato da un'essenzialità, leggerezza ed eleganza uniche, per poi ripetere l'esperienzanel 1966 con "Intermodulation".
La drammatica scomparsa di Jim Hall, avvenuta nel dicembre 2013, crea l'ispirazione per realizzare questa nuova unione: Dado, pianista d’ineguagliabile sensibilità e competenza, grande ammiratore e conoscitore
della chitarra jazz e Luigi, profondo estimatore del grande Jim Hall e al quale non a caso, già nel 2002, fu commissionato dall’etichetta discografica DDQ un cd con Stefano Bollani su Evans e Hall, offrono in un contesto attuale e personale la loro concezione e interpretazione del rapporto tra i due strumenti, basato sulla qualità e l'intensità del messaggio musicale.

“Dado Moroni e Luigi Tessarollo ci accompagnano in un viaggio virtuale nel magico repertorio dell'American Songbook interpretando le composizioni più belle e indimenticabili di autori come Gershwin, Ellington, Porter, Rodgers, Kern, Berlin, ecc. filtrate attraverso le proprie personali esperienze per un mix fresco, attuale e soprattutto imprevedibile come nella migliore tradizione dell'improvvisazione jazzistica.”

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Tommaso Starace Harmonyless Quartet

Published in Aprile 2019

Sala sopra Porta S. Agostino, Viale delle Mura, Bergamo.

Tommaso Starace sax contralto
Dave O'Higgins sax tenore
Davide Liberti contrabbasso
Ruben Bellavia batteria

Viene presentato il nuovo progetto del contraltista Tommaso Starace che include Dave O'Higgins, uno dei tenoristi più' apprezzati nella scena jazzistica britannica. Seguono al contrabbasso Davide
Liberti e alla batteria Ruben Bellavia.
Il Quartetto prende il suo nome dall'assenza di strumenti armonici quali il piano o la chitarra.
L'assenza di questi strumenti da la possibilità ai due sassofonisti di improvvisare con una maggiore libertà' armonica come se fossero nel contesto di un trio, quando ciascuno fa il suo assolo,
improvvisando con basso e batteria. Le melodie dei sassofoni sono armonizzate dando più' carattere e colore alle composizioni.
In questo suo nuovo CD Starace include cinque nuove composizioni originali e rivisita standards quali Trinkle-Tinkle (Monk), Bebop (Gillespie), Grand Central (Coltrane), ritornando al linguaggio Bop e allo Swing che ha caratterizzato la maggior parte del Jazz Afro-Americano.
Preparatevi dunque per una dose massiccia di adrenalina e tanto swing. "Anyone who has experienced a glissando of language on the streets of Italy will understand the utter exuberance with which Italian-born Starace attacks and runs with the language of music" Paul Medley, Oxford Times.


“Il contraltista italo australiano Tommaso Starace include nel suo progetto il tenorista Dave O'Higgins, molto apprezzato sulla scena jazzistica britannica.
Il quartetto prende il nome "harmony less" dall'assenza di strumenti armonici quali piano o chitarra. La loro assenza consente ai due fiati di improvvisare con una maggiore libertà.
In questo suo nuovo progetto Starace include composizioni originali e rivisita alcuni standards, ritornando al linguaggio bop e swing.”

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Virgo supercluster

Published in Aprile 2019

Sala sopra Porta S. Agostino, Bergamo.

Giulio Visibelli sax, flauto
Martino Vercesi chitarra
Luca Dell'Anna organo hammond

Martino Vercesi, leader del quartetto, si è diplomato in chitarra classica al conservatorio di Milano completando poi la sua formazione con importanti maestri sia in chitarra classica sia in quella jazz.
Ha collaborato con diversi musicisti di chiara fama suonando in alcuni dei più importanti teatri e presso jazz club nazionali e internazionali ed ha al suo attivo diverse incisioni come solista e come sideman. Il suo ultimo disco è “Virgo Supercluster” i cui brani vengono qui interpretati in concerto.
Il sassofonista e flautista Giulio Visibelli si è diplomato in flauto e ha studiato sassofono con Fasoli e Trovesi, diplomandosi poi in Jazz Performance al Berklee College of Music.
Si è esibito in numerosi festival sia come leader sia come sideman collaborando con celebri musicisti. Insegna attualmente al Conservatorio di Mantova, ai Corsi Civici di Jazz di Milano e al CDpM di Bergamo.
Luca Dell'Anna ha studiato pianoforte classico e jazz a Ferrara e a Roma. Ha all'attivo numerose incisioni di successo internazionale e collaborazioni in diversi progetti, Partecipa a numerosi festival in tutto il mondo ricevendo notevoli apprezzamento da importanti critici musicali. Tony Arco, batterista e didatta di riferimento nella scena italiana del jazz, si è formato in Italia, specializzandosi poi negli Stati Uniti dove ha suonato con molti grandi musicisti della scena nazionale e internazionale. E' membro stabile della Civica Jazz Band e della Montecarlo Nights Orchestra.


“Martino Vercesi, chitarrista leader del quartetto, ha collaborato con diversi musicisti di fama suonando in alcuni importanti teatri e jazz club ed ha al suo attivo diverse incisioni come solista e come sideman. Il suo ultimo disco è “Virgo Supercluster” i cui brani saranno interpretati nel concerto del 13 aprile. Compongono il quartetto il sassofonista e flautista Giulio Visibelli attualmente insegnante in diversi conservatori italiani, il pianista Luca Dell'Anna e il batterista Tony Arco, membro stabile della Jazz Band Orchestra di Montecarlo.”

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Jackie Terrason piano solo

Published in Marzo 2019

Sala Alfredo Piatti, via San Salvatore, 11 - Bergamo Alta.

Jacky Terrasson è il "pianista della felicità" secondo la rivista francese Telerama. È un musicista esaltante, uno di quelli che portano il pubblico direttamente all'euforia. Nato a Berlino, da madre americana e padre francese, è cresciuto a Parigi. Ha iniziato a studiare il pianoforte quando aveva cinque anni e dopo aver studiato pianoforte classico, ha iniziato a studiare piano jazz, in particolare con Jeff Gardner. L'incontro con Francis Paudras (il cui film "Round Midnight" racconta la commovente storia di un'amicizia duratura con Bud Powell) sarà una parte importante della sua iniziazione al jazz. Jacky parte in seguito per gli Stati Uniti per frequentare il Berklee College of Music. Nel 1993, dopo aver vinto il prestigioso Thelonius Monk Award, inizia a girare con Betty Carter. Decide quindi di trasferirsi a New York dove vive ancora oggi. Si esibisce da solista e in trio nei grandi festival jazz (Montreal, San Francisco, Montreux, North Sea Jazz, Marciac) e nei più prestigiosi festival di pianoforte (Klavier Ruhr Festival, Lucerna, La Roque d'Anthéron, Piano aux Jacobins). Suona anche regolarmente in Asia, principalmente in Giappone, Corea del Sud e Cina, in Europa e negli Stati Uniti.

Se dovessimo descrivere il suo modo di suonare, paragoneremmo Jacky Terrasson a Bud Powell per la sua velocità controllata con cura sui tasti del pianoforte, ad Ahmad Jamal per il suo senso del fraseggio, ma anche per la sua conoscenza dei grandi compositori francesi, come Ravel, Fauré e Debussy. Attraverso le sue dita, mentre mescola i colori e le invenzioni dei grandi pianisti di ieri e di oggi, Jacky crea il suo stile tutto in finezza, freschezza e facilità, con il desiderio di riscrivere e reinventare, ancora una volta, ogni giorno e per sempre.

“Per descrivere il suo modo di suonare, potremmo paragonare Jacky Terrasson a Bud Powell per la sua velocità controllata con cura sui tasti del pianoforte e ad Ahmad Jamal per il suo senso del fraseggio ma anche per la sua conoscenza dei grandi compositori francesi, come Ravel, Fauré e Debussy. Oggi Jacky crea musica con il suo stile tutto in finezza e freschezza.”

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